La società di costruzione nazionale ha affermato che realizzerà un guadagno maggiore del previsto di 2,3 miliardi di sterline dall’acquisizione della rivale Virgin Money, poiché ha anche riportato un forte calo dei profitti.
I profitti ante imposte della più grande società di costruzione del Regno Unito sono scesi del 43% a 568 milioni di sterline nei sei mesi fino al 30 settembre, rispetto ai 989 milioni di sterline dello stesso periodo dell’anno precedente, poiché il calo dei tassi di interesse ha intaccato i margini mentre ha sostenuto i pagamenti ai suoi membri.
Nationwide aveva previsto un guadagno di 1,5 miliardi di sterline dall’accordo con Virgin all’inizio di quest’anno.
Il guadagno riflette il divario tra il valore di Virgin Money e il prezzo di acquisizione di 2,9 miliardi di sterline pagato, ha affermato Nationwide.
A maggio gli azionisti di Virgin Money hanno votato a stragrande maggioranza a favore dell’accordo da 220 centesimi per azione, con l’89% a favore dell’acquisizione. Ciò includeva il sostegno del suo più grande investitore, Sir Richard Branson, che possedeva una partecipazione del 14,5% nella banca da lui fondata nel 1995. Si prevedeva che avrebbe ricevuto 724 milioni di sterline dall’acquisizione.
L’accordo ha portato la ricca Nationwide ad accaparrarsi un rivale più piccolo, rafforzando la sua futura capacità di guadagnare dalle attività bancarie e dalle carte di credito mentre Virgin lottava per competere con operatori storici più grandi come Lloyds e NatWest.
L’acquisizione ha reso la società immobiliare di proprietà dei clienti il secondo fornitore britannico di mutui e depositi al dettaglio, con un patrimonio totale di oltre 370 miliardi di sterline.
L’autorità garante della concorrenza ha approvato l’accordo a luglio, affermando che non ridurrà la concorrenza sui mutui e sulle carte di credito.
Nationwide ha affermato che ci vorranno 18 mesi per studiare l’attività e i libri contabili di Virgin Money, operandola come una consociata interamente controllata prima di completare una piena integrazione e, così facendo, probabilmente tagliando posti di lavoro e funzioni aziendali sovrapposti.
L’istituto di credito, a differenza delle grandi banche di proprietà degli azionisti con cui compete, ha affermato di non dare priorità al profitto ma di misurare invece quanto paga ai suoi membri in tassi di risparmio favorevoli e altri metodi.
Questa misura, nota come vantaggi per i membri, ha raggiunto i 950 milioni di sterline, grazie a prezzi e incentivi migliori rispetto alla media dei prezzi di mercato.