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Sione Tuipulotu ha contribuito a fermare la rinascita autunnale dell’Australia quando il capitano della Scozia ha segnato la meta di apertura in un impressionante trionfo per 27-13 sulla sua nazione natale.
Il 27enne centro di Glasgow, che ha lasciato la sua terra natale frustrato per la mancanza di opportunità nel 2018, è stato l’unico giocatore di entrambe le squadre a superare la barriera nel primo tempo.
È stato un momento davvero speciale per Tuipulotu poiché sua nonna Jacqueline Thomson, 77 anni, nata a Greenock – la donna dalla quale è idoneo per la Scozia – era in tribuna a guardarlo giocare per la sua nazione adottiva per la prima volta.
Ci sono state altre mete dopo la pausa di Duhan van der Merwe, che è tornato in cima alla classifica dei gol scozzesi di tutti i tempi con 30 gol, sostituito da Josh Bayliss e Finn Russell.
Un punteggio nel finale del debuttante dei Wallabies Harry Potter ha ridotto il deficit a 14 punti, ma la Scozia stava già andando verso la terza vittoria in quattro prove questo autunno.
L’Australia, sostenuta dalle vittorie contro Inghilterra e Galles questo mese, ha iniziato con intenzione e dopo essere stata accampata nella metà campo scozzese nei primi scambi, ha fatto segnare il punteggio all’11’ quando Noah Lolesio ha inviato un rigore da distanza ravvicinata tra i pali.
Dopo essere sfuggita alla pressione dei Wallabies con la concessione di soli tre punti, la Scozia ha iniziato a farsi strada nel gioco e alla fine ha preso il pieno controllo.
Hanno trovato una buona occasione al 15′, solo per il delicato calcio di Russell sopra le righe che rimbalzava morto prima che Darcy Graham riuscisse a concludere.
Russell sembrava sul punto di portare la sua squadra fuori bersaglio al 20′ con un rigore da posizione centrale a 30 metri di distanza ma, normalmente così affidabile dal tee, il calcio di stallo è arrivato dal palo destro.
La svolta scozzese arriva però due minuti più tardi, quando i Wallabies vengono colti di sorpresa durante una rimessa laterale, permettendo al lancio lungo di Ewan Ashman di trovare Tuipulotu, che si insacca con troppa facilità per segnare. Russell si convertì.
Gran parte della narrativa pre-partita aveva circondato il centro australiano Joseph-Aukuso Suaalii, che ha fatto il suo inchino al rugby solo all’inizio di questo mese dopo essere stato accelerato dal campionato di rugby senza aver precedentemente giocato una partita di club professionistico.
Il pomeriggio del tanto pubblicizzato 21enne si è però interrotto prematuramente quando si è infortunato effettuando un contrasto su Tuipulotu ed è dovuto uscire dopo soli 31 minuti.
Nel complesso il primo tempo non ha avuto la verve che molti speravano da entrambe le parti ma, a conti fatti, la Scozia avrebbe avuto diritto a un leggero accenno di delusione essendo in vantaggio solo per 7-3 all’intervallo.
La natura noiosa del procedimento è continuata all’inizio del secondo tempo, con Russell e Lolesio che hanno calciato un rigore a testa a un minuto di distanza.
Il tifo di casa si è sentito offeso al 49° minuto quando si è ritenuto che il terzino australiano Tom Wright non avesse commesso un contrasto pericoloso bloccando il mediano di mischia scozzese Ben White, che stava tentando di correre sul proprio calcio sopra le righe.
Ma gli scozzesi iniziarono presto a liberarsi. Van der Merwe si fa largo sulla sinistra dopo essere stato servito da Blair Kinghorn al 51′. Russell si convertì.
Bayliss si è poi fatto strada sulla destra al 67′ per la sua seconda meta in partite consecutive, con Russell che ha deviato a lato.
Lo stallo del Bath ha però fatto ammenda del suo tiro errante quattro minuti più tardi, quando ha concluso un attacco incisivo per la sua prima meta scozzese dalla sconfitta in casa della Francia nel febbraio 2023. Russell era di nuovo fuori bersaglio con la sua trasformazione.
Poco importava dato che i Wallabies erano già ben battuti quando l’ala Potter si abbatté sulla sinistra, con Ben Donaldson che aggiungeva gli extra.
PA