Gli scienziati hanno sviluppato una nuova strategia di vaccinazione contro la malaria: potenziare l’immunità attraverso le punture di zanzare geneticamente modificate. L’immunizzazione viene somministrata attraverso insetti infettati da versioni modificate del parassita che causa la malaria. In uno studio, l’approccio ha ridotto la suscettibilità dei partecipanti alla malaria, aprendo potenzialmente la strada a modi più efficaci per fermare la malattia, che colpisce circa 250 milioni di persone all’anno.
“Questi risultati rappresentano un significativo passo avanti nello sviluppo del vaccino contro la malaria”, afferma Julius Hafalla, immunologo della London School of Hygiene & Tropical Medicine. “L’attuale onere globale della malaria rende lo sviluppo di vaccini più efficaci una priorità fondamentale”.
Lo studio, che è stato pubblicato1 In Il giornale di medicina del New England il 20 novembre, hanno esposto i partecipanti a punture di zanzare che avevano una versione modificata del virus Plasmodium falciparum parassita che provoca la malaria. Negli esseri umani, i parassiti viaggiano verso il fegato e poi infettano i globuli rossi. I parassiti sono stati progettati per smettere di svilupparsi subito dopo il parto in un essere umano. Quasi il 90% dei partecipanti esposti ai parassiti modificati ha evitato di contrarre la malattia dopo essere stato punto dalle zanzare della malaria.
Esistono due vaccini contro la malaria approvati. Entrambi mirano a fornire un’immunità a lungo termine producendo anticorpi che impediscono ai parassiti della malaria di infettare le cellule del fegato, oltre a prendere di mira le infezioni rivoluzionarie.
Ma i vaccini sono efficaci solo al 75% circa e richiedono vaccini di richiamo. Pertanto gli immunologi continuano a esplorare strategie alternative.
Un approccio prevede l’utilizzo di parassiti geneticamente modificati. Il gruppo di ricerca aveva precedentemente sperimentato l’efficacia di un parassita della malaria modificato, chiamato GA1, progettato per smettere di svilupparsi circa 24 ore dopo l’infezione negli esseri umani.2. Ma il parassita GA1 ha protetto solo pochi partecipanti dalla malaria, portando il team a progettare un secondo parassita, GA2. GA2 è progettato per smettere di svilupparsi circa sei giorni dopo l’infezione, durante il periodo cruciale in cui i parassiti si replicano nelle cellule del fegato umano.
I ricercatori hanno testato se l’esposizione a GA1 o GA2 potesse aiutare gli esseri umani a sviluppare l’immunità alla malaria. Hanno esposto i partecipanti alle punture di 50 zanzare; 10 partecipanti sono stati morsi da zanzare infette da parassiti GA1 e 10 sono stati morsi da zanzare con parassiti GA2. Tre settimane dopo, hanno esposto i partecipanti alle zanzare portatrici di malaria. Poco prima dell’esposizione a queste zanzare, entrambi i gruppi di partecipanti avevano livelli di anticorpi più elevati rispetto a prima. Uno degli otto (13%) partecipanti morsi dai parassiti GA1 non ha contratto la malaria rispetto all’89% del gruppo GA2. A parte il prurito associato alle punture di zanzara, gli effetti collaterali erano limitati.
I ricercatori ora desiderano replicare i loro risultati in uno studio più ampio.
Il lavoro “dovrebbe essere seguito da studi più estesi per confermare la fattibilità di GA2 come candidato per il controllo globale della malaria”, afferma Hafalla.