Una “missione di salvataggio” per i gamberi autoctoni è in corso nel Northumberland dopo che una popolazione è stata trovata morta con macchie misteriose sui gusci.
L’Agenzia per l’ambiente sta lavorando per salvare le specie di gambero bianco autoctone del fiume Wansbeck, di importanza internazionale, cercando femmine con uova da prelevare e allevare in un vivaio.
Almeno 100 individui della specie in via di estinzione, che è l’unico gambero d’acqua dolce autoctono del Regno Unito, sono stati trovati morti dalla fine di settembre e gli esperti ambientali sono perplessi su cosa stia causando questa “preoccupante” moria di massa.
Indagini approfondite hanno scoperto che le macchie arancioni sui gusci dei gamberi sono diffuse in tutto il bacino idrografico di Wansbeck, così come in quello del fiume Tyne e del fiume Blyth, con alcuni gamberi trovati anche con muscoli bianchi e opachi nella coda. Trenta gamberi colpiti vengono monitorati nelle vasche di un laboratorio dell’Agenzia per l’ambiente per capire meglio come si sviluppano i sintomi e quanto sia mortale la condizione.
L’Agenzia per l’ambiente ha inviato una squadra per rimuovere i gamberi sani dal Wansbeck nella tenuta di Wallington del National Trust e dai bacini idrici di Hallington della Northumbrian Water.
Le femmine che trasportano le uova, note come femmine “a bacca”, saranno tenute nello zoo di Northumberland in vasche appositamente preparate dove le uova potranno schiudersi e i piccoli eventualmente rilasciati nei fiumi.
Altri gamberi verranno messi in quarantena a Wallington dal National Trust e monitorati per un minimo di tre mesi per garantire che non sviluppino sintomi, prima di essere anch’essi rilasciati.
“C’è ancora molto che non sappiamo su ciò che sta accadendo ai gamberi bianchi nella zona e le nostre indagini continueranno”, ha affermato Sarah Jennings, responsabile ambientale dell’area dell’Agenzia per l’ambiente nel nord-est. “Ma quello che possiamo fare ora è basarci sul lavoro già svolto attraverso la Northumberland Crayfish Partnership per proteggere il futuro di questa specie.
“Con il supporto dei nostri partner effettueremo dei salvataggi per spostare alcuni gamberi in quarantena in modo che possano essere monitorati e, se sani, rimessi in libertà in futuro. Questo è un passo positivo in una situazione ancora preoccupante e in via di sviluppo”.
Nick Allen, un ranger del National Trust, ha dichiarato: “Qui a Wallington siamo concentrati nel fare la nostra parte nella missione di salvataggio insieme ad altre organizzazioni della Northumberland Crayfish Partnership. Quest’ultima sfida a una delle specie autoctone del nostro Paese è un duro promemoria del numero crescente di minacce che la natura si trova ad affrontare”.
Sono state escluse malattie comuni, inclusa la peste dei gamberi, che è diffusa dall’invasivo gambero americano e ha causato difficoltà alle popolazioni di gamberi nativi dagli anni ’70. I test sulla qualità dell’acqua hanno escluso l’inquinamento.