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“La fine dei diritti delle donne e dei bambini”: indignazione perché la legge irachena consente i matrimoni precoci | Iraq

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I parlamentari iracheni e i gruppi per i diritti delle donne hanno reagito con orrore all’approvazione da parte del parlamento iracheno di una legge che consente ai bambini di appena nove anni di sposarsi, con gli attivisti che affermano che “legalizzerà lo stupro sui minori”.

Secondo la nuova legge, approvata ieri, alle autorità religiose è stato dato il potere di decidere sugli affari familiari, compresi il matrimonio, il divorzio e la cura dei figli. Abolisce il precedente divieto di matrimonio tra minori di 18 anni, in vigore dagli anni ’50.

“Abbiamo raggiunto la fine dei diritti delle donne e dei diritti dei bambini in Iraq”, ha detto l’avvocato Mohammed Juma, uno dei più importanti oppositori della legge.

La giornalista irachena Saja Hashim ha dichiarato: “Il fatto che i religiosi abbiano il sopravvento nel decidere il destino delle donne è terrificante. Temo tutto ciò che accadrà nella mia vita di donna.

Gli attivisti hanno affermato di temere che la legge venga ora applicata retroattivamente anche ai casi presentati in tribunale prima della sua entrata in vigore, influenzando i diritti agli alimenti e alla custodia.

Raya Faiq, portavoce del gruppo femminista Coalizione 188, ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto una registrazione audio di una donna che piange a dirotto a causa dell’approvazione di questa legge, con suo marito che minaccia di portarle via la figlia a meno che non rinunci ai suoi diritti di supporto finanziario”.

I matrimoni precoci sono un problema di lunga data in Iraq, dove il 28% delle ragazze si è sposato prima di compiere 18 anni, secondo un sondaggio delle Nazioni Unite del 2023.

Mentre il matrimonio viene presentato ad alcune ragazze minorenni come un’opportunità per sfuggire alla povertà, molti matrimoni finiscono con un fallimento, portando conseguenze per tutta la vita alle giovani donne, tra cui la vergogna sociale e la mancanza di opportunità a causa del mancato completamento degli studi.

Invece di inasprire le leggi contro i matrimoni minorenni e di aiutare le ragazze provenienti da ambienti più poveri a completare gli studi, la nuova legge consente il matrimonio di minorenni secondo la setta religiosa sotto la quale è concluso il contratto di matrimonio.

Per i musulmani sciiti, che costituiscono la maggioranza in Iraq, l’età minima per il matrimonio delle ragazze sarà di nove anni, mentre per i sunniti l’età ufficiale sarà di 15 anni.

Sajjad Salem, un deputato indipendente, ha dichiarato: “Lo stato iracheno non ha mai assistito a un declino e a un linguaggio volgare che abbia danneggiato la ricchezza e la reputazione dell’Iraq come stiamo assistendo oggi”.

Alia Nassif, membro della commissione giuridica del parlamento, ha dichiarato in un post online che il voto si è svolto senza la presenza del numero minimo di deputati necessari per approvare una legge e che lei e altri oppositori della legge si sarebbero recati al parlamento federale iracheno. tribunale per impugnare la decisione.

Benin Elias, giornalista irachena e sostenitrice dei diritti delle donne, ha detto: “Non sono scioccata. Ma questo non è il momento delle lacrime né di arrendersi a decisioni barbare”.

Prodotto in collaborazione con Jummar, una piattaforma mediatica irachena indipendente



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