Gli ambientalisti della provincia settentrionale del Trentino italiano hanno avviato una campagna per fermare l’abbattimento di un abete di 200 anni destinato a costituire il fulcro delle decorazioni natalizie del Vaticano.
Il cosiddetto “Gigante verde” è alto 29 metri e sarà abbattuto la prossima settimana in un bosco della valle di Ledro prima di essere trasportato in Vaticano e posizionato in piazza San Pietro, dove sarà inaugurato il 9 dicembre.
La tradizione dell’albero di Natale in Vaticano è iniziata nel 1982 e da allora ogni anno viene donato un abete, proveniente da una regione italiana o da un altro paese europeo. Il regalo è spesso motivo di orgoglio.
Ma diverse associazioni ambientaliste trentine sono determinate a sventare il piano di quest’anno. Hanno scritto una lettera aperta a Papa Francesco chiedendogli di fermare quello che hanno definito “un sacrificio inutile”. Più di 40.000 persone hanno firmato una petizione e gli abitanti di Ledro, una cittadina di circa 600 abitanti, starebbero pianificando una protesta per bloccare il passaggio dell’albero a Roma.
La lettera ricorda al pontefice, che spesso critica i negazionisti della crisi climatica, che alcune delle sue encicliche si sono concentrate sulla salvaguardia dell’ambiente.
“È incoerente parlare di lotta al cambiamento climatico e poi perpetuare tradizioni come questa, che richiedono l’eliminazione di un albero così antico e simbolico”, scrivono le associazioni.
L’appello della petizione invitava le persone a firmare contro “la pratica puramente consumistica” di utilizzare alberi vivi “per meri scopi pubblicitari e qualche ridicolo selfie”.
Tuttavia, Renato Girardi, sindaco di Ledro, ha ribattuto, dicendo alla stampa italiana che non si aspettava “tanta malizia”.
“Stanno rovinando le feste di Natale solo per una pianta”, ha aggiunto. “Vogliamo donare solo un abete e ci tengo a sottolineare che se non venisse donato finirebbe in una segheria”.
Ha aggiunto che le foreste della valle sono gestite in conformità con il PEFC, il sistema di certificazione forestale della Commissione europea.
“L’abete che verrà rimosso fa parte di uno dei lotti che dovranno essere abbattuti per la corretta coltivazione del bosco”, ha spiegato.
Girardi ha negato le affermazioni degli attivisti secondo cui altri 39 alberi sarebbero stati abbattuti e inviati in Vaticano per adornare le aree interne della piccola città-stato in un’operazione che sarebbe costata 60.000 euro (50.000 sterline).
“Le imprecisioni non mancano [in their appeal]”, ha detto Girardi al quotidiano online il Dolomiti. «È vero che 40 alberi andranno verso il Vaticano ma solo uno sarà tagliato nei boschi di Ledro mentre gli altri 39 saranno acquistati da vivai specializzati, perché la Santa Sede aveva espresso, fin dall’inizio, la sua preferenza per Abeti Nordmann adatti per interni perché non perdono gli aghi. Questi alberi hanno un’altra caratteristica particolare: non crescono a Ledro”.
Il costo per abbattere e trasportare il Gigante Verde è stato, in effetti, di 6.000 euro, ha detto.
Un portavoce del Vaticano non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.