Blake LivelyLa famiglia di è venuta in sua difesa giorni dopo che lei ha citato in giudizio il suo co-protagonista/regista di “It Ends With Us”. Giustino Baldoni in cui sosteneva che fosse stata condotta una campagna diffamatoria contro di lei dopo averlo accusato di molestie sessuali durante le riprese.
Bart Johnsonil cognato di Blake, è passato alla sezione commenti di un post su Instagram del New York Times sabato dicendo che il team di PR di Justin era “volgare e disgustoso ma molto efficace” nella loro strategia mediatica per presumibilmente diffamare l’immagine di Blake dopo che lei si era lamentata delle molestie sessuali da parte di Baldoni durante le riprese.
Bart ha aggiunto nel suo commento: “Leggi l’articolo, i loro scambi di messaggi di testo e la sua strategia di campagna di pubbliche relazioni per seppellirla con ogni mezzo necessario. Nessuno è senza [sic] difetti. Ma il pubblico si è preso gioco.”
Bart sostiene che le denunce di Blake sono state presentate durante le riprese del film l’anno scorso – “A verbale. Molto prima del conflitto pubblico. Il cast non lo ha seguito per un motivo… Leggi questo articolo prima di sputare [sic] ignoranza.”
Ha anche elogiato sua cognata per essere una mamma casalinga che ha cresciuto 4 figli, è sposata con l’uomo più impegnato di Hollywood, Ryan Reynoldsgestisce diverse aziende mentre scrive, produce e lavora più di 16 ore al giorno… il tutto mentre afferma che lei è stata “attaccata da una campagna di pubbliche relazioni MOLTO costosa perché hai presentato una denuncia per molestie sessuali proprio per il film che devi promuovere”. con il tono giusto o sei cotto!?”
La sorella di Blake, Robynha anche mostrato sostegno scrivendo sulla sua storia su Instagram, “FINALMENTE giustizia per mia sorella @blakelively” e continuando dicendo…”la verità è finalmente venuta a galla”.
Abbiamo svelato la storia… Blake ha accusato Justin e il suo team di pubbliche relazioni di lanciando una campagna di pubbliche relazioni diffamatoria contro di lei per distruggere la sua reputazione. L’avvocato di Justin, Bryan Freedmann ha affermato che la causa è stata progettata per “risolvere la sua reputazione negativa”, aggiungendo che le affermazioni sono “false, oltraggiose e intenzionalmente salaci con l’intento di ferire pubblicamente”.