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Testa di cavallo mozzata trovata in una proprietà siciliana, in eco alla scena del Padrino | Italia

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Una testa di cavallo mozzata è stata scoperta nella proprietà di un uomo d’affari siciliano, in quella che le autorità locali ritengono possa essere una tattica di intimidazione mafiosa che ricorda una scena del Padrino.

La testa dell’animale è stata lasciata sul sedile di una scavatrice di proprietà dell’uomo, un imprenditore edile di Altofonte, vicino al capoluogo siciliano, Palermo. Nel sito sono stati rinvenuti anche i resti di una mucca gravida e del suo vitello.

L’imprenditore, molto conosciuto in città, ha denunciato l’accaduto alla polizia, raccontando di aver ricevuto in precedenza minacce e avvertimenti. La polizia ritiene che potrebbe essere stato preso di mira perché si sarebbe rifiutato di pagare il pizzo o di ottemperare ad altre richieste della mafia.

La scena riecheggia il momento del film di Francis Ford Coppola del 1972 in cui un produttore si sveglia e trova nel suo letto la testa mozzata del suo cavallo purosangue.

Angela De Luca, sindaco di Altofonte, ha detto che la sua comunità è stata profondamente turbata. “Ero pietrificata, non riesco a comprendere una tale barbarie”, ha detto. “Questo atto sembra riportarci al Medioevo, con i suoi metodi inaccettabili”.

La notizia ha scatenato una polemica sull’isola, dove negli ultimi mesi più di 20 boss mafiosi sono stati rilasciati dal carcere dopo aver scontato la pena.

La consegna di teste di animali mozzate o di corpi di animali smembrati è una delle tattiche intimidatorie più comuni impiegate dalla mafia in Sicilia, antecedente al Padrino.

Secondo gli investigatori la tattica ha il duplice scopo di terrorizzare le vittime e colpire i loro legami più cari: gli animali a cui spesso sono profondamente legati.

Lo scorso maggio la testa di una capra è stata ritrovata davanti all’abitazione di un imprenditore edile a Palermo e nel 2023 una testa di maiale è stata appesa al cancello di un commissariato in provincia di Messina.

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Nel 2017, davanti alla scuola palermitana dedicata al leggendario giudice antimafia Giovanni Falcone, assassinato da Cosa Nostra nel 1992, è stato scoperto un uccello decapitato.

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